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MENSANO è un centro medioevale di grande importanza storica e strategica; si trova su una
collina di 492 m.s.l.m. Dalla quale si domina uno spazio che va dai Monti
Metalliferi, alla Montagnola Senese alla Vallata dell’Elsa. Il tessuto urbano
medioevale possiede scorci pittoreschi: archi, tratti di vie coperti, resti di
cinta muraria con fortificazioni, ma l’edificio più importante è la Pieve
romanica di S. Giovanni Battista della fine del sec. XII di stile pisano. La
Chiesa con tre absidi e tre navate vanta l’opera del maestro Bonamico nelle
sculture figurate dei capitelli delle colonne. |
Mensano, una
delle frazioni che popolano il territorio comunale di Casole, fu un feudo del
Vescovo di Volterra, ma già nel 1227 passò sotto il dominio di Siena, la
quale, durante la prima metà del '300 ne accrebbe le fortificazioni, oggi in
stato di totale degrado; solamente una torre, per stato di conservazione,
permette la visione di alcune sue aspetti originali, quali il basamento a scarpa
ed alcune archibugere.
Dalla sommità
della collina sulla quale insiste il borgo si può godere un meraviglioso
panorama sia dell'Alta Val di Cecina sia dell'Alta Valdelsa.
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L'Abitato
di Mensano è caratterizzato da interessanti costruzioni altomedioevali
che si sviluppano lungo tre direttrici stradali urbane che, percorrendo
l'abitato, avvolgono la collina disegnando tre ampi quasi-semicerchi
sfalzati tra di loro da alcuni metri di dislivello.
Il monumento di
maggiore importanza di Mensano è senza dubbio la bellissima pieve romanica,
dedicata a San Giovanni Battista, dalla facciata curiosamente non perpendicolare
all'asse principale della costruzione, la cui abside guarda direttamente lo
strapiombo di circa una ventina di metri, fortificazione naturale a difesa del
lato ovest del borgo.
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LA PIEVE ROMANICA DI MENSANO |

Le origini della chiesa
affondano, quasi certamente, nel XII sec. e la precedente affermazione
che l'Alta Valdelsa sia stata fin dai tempi più remoti una terra di
confine tra aree culturalmente diverse, trova conferma nella ipotesi che
la chiesa sia stata edificata da manovalanze pisane dirette dal maestro
Bonamico Pisano, il quale avrebbe conferito alla struttura alcuni tratti
architettonici propri dello stile pisano-lucchese di quel periodo.
Certamente, egli curò la
realizzazione di un ciclo di capitelli dagli aspetti assai particolari,
caratterizzati non solo da salti stilistici di notevole ampiezza, ma
anche da un varietà di immagini rappresentate.
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In sintesi,
il ciclo di capitelli può essere scomposto nei seguenti quattro gruppi:
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un primo, composto dai quattro
più vicini all'altare (più complessi e di più pregevole fattura);
-
un secondo, costituito dai
capitelli della prima e seconda colonna a sinistra (di fattura meno
accurata);
-
un terzo gruppo, costituito
dai capitelli della prima e seconda colonna a destra (piuttosto poveri e
caratteristici anche di altre chiese romaniche della zona);
-
un quarto gruppo, costituito
dai semicapitelli esterni ed interni, dai tratti stilistici tipicamente
autoctoni.
Tutti gli autori sono concordi
nell'attribuire al maestro Bonamico il primo gruppo di capitelli, mentre non
tutti concordano nell'attribuire la stessa paternità agli altri gruppi.
Internamente alla chiesa,
porzioni, mal conservate, di affreschi ed una acquasantiera dalla vasca a forma
di galeone (XVII sec.).
fonte bibliografica:Repetti, Dizionario Geografico Fisico Storico della
Toscana, Volumi I-VI, Firenze 1846 e
Arch.Vincenzo Passeri, Il
Territorio di Casole - Elaborazione
: Roberto Fortini 1999 |
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