Di particolare rilievo
le due torri e delle arciere ben conservate ai lati del
portale. Molto bello anche il Palazzo Pretorio, la cui
facciata è riccamente decorata dagli stemmi familiari dei
vari Podestà che durante varie epoche si sono alternati nel
governo del borgo.
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Altri
edifici di origine medioevale,
più o meno conservati, sono visibili lungo i due lati della
via principale che assume il nome, in una parte, di Via
Aringhieri, e di Via Casolani nell'altra
Tra gli edifici religiosi di Casole,
il più importante è quello della Collegiata di Santa Maria,
del cui nucleo originale, risalente al 1161, restano solo
pochi resti, comunque visitabili in una specie di cripta il
cui accesso è posto dentro la Chiesa stessa; in una stanza a
lato della chiesa è possibile vedere altri resti della
primitiva struttura del 1161:
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Altri interessanti
particolari, una porta
(lato destro) e delle finestre (lato sinistro) romaniche.
Nell'interno, una acquasantiera di marmo bianco risalente,
probabilmente, al XV sec. ; un fonte battesimale del 1585; una
scultura raffigurante San Giovanni Battista, della fine del
XVI sec. Sul lato destro, una probabile opera di G.P.Pisani
(Siena, 1574-1637), "Morte di S.Antonio Abate";
segue una pala in terracotta smaltata "l'Adorazione dei
Pastori", di probabile epoca fine '400 - primi del '500.
Ancora più avanti troviamo la "Madonna con i Santi
Domenico e Bernardino", opera questa del A.Ridolfi datata
1856. Interessante la tomba pensile di Tommaso d'Andrea,
Vescovo di Pistoia dal 1283 e morto il 30 Luglio 1303,
realizzata dallo scultore senese Gano di Fazio (...-1317) nei
primi anni del '300; questo monumento funebre fu voluto dalla
famiglia, originaria di Casole d'Elsa. Tra
le opere scultoree minori, segnaliamo
sei angeli portacandele, sicuramente datati attorno al XVII
sec. Di fronte a questo monumento ne troviamo un altro,
rappresentante Beltramo del Porrina, giurista del trecento,
morto nel 1313. Tra gli
affreschi segnaliamo una
porzione residua di una più grande composizione,
rappresentante il "Giudizio Universale", di incerta
attribuzione ma sicuramente riconducibile alla Bottega di
Simone Martini. Nella cappella sul lato sinistro dell'abside
si conservano i resti di altri affreschi rappresentanti
"L'Angelo Annunziante" e "La Vergine
Annunziata" assieme ad alcuni "Evangelisti";
l'opera, tardogotica, è attribuita ad un maestro dei primi
del XV sec.
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Sopra l'altare maggiore ancora due opere che
ricalcano lo stesso tema, appunto "L'Angelo
Annunziante" e "La Vergine Annunziata" opere
tarde del pittore senese Rutilio Manetti, morto nel 1639.
Nel transetto sinistro della Chiesa, ubicata sulla parete di
fondo, "La Madonna in Maestà", voluta da Ranieri
del Porrina (morto nel 1317), eletto Vescovo di Cremona per
volontà di Bonifacio VIII, e da suo fratello Beltramo
Aringhieri (morto nel 1313); l'affresco, di ispirazione
bizantina, raffigura i due committenti inginocchiati
rispettivamente alla destra ed alla sinistra della Madonna.
Concludono questa rapida carrellata "La Conversione di
San Matteo", approssimatamente databile ad un autore di
scuola bolognese del XVII sec., "L'Immacolata Concezione
con i Santi Martino e Giuliano" di Amos Cassioli, morto
nel 1891, e una tela raffigurante "Sant'Agostino lava i
piedi a Cristo", sempre del Rutilio Manetti. La chiesa ha
subito innumerevoli rimaneggiamenti, ultimo dei quali
l'abbattimento, avvenuto dopo la seconda guerra mondiale,
della facciata realizzata nella seconda metà dell'800, e che
ha permesso di riportare alla luce alcune importanti tracce
utili a determinare l'evoluzione architettonica della
struttura dalla sua nascita ai nostri tempi. Interessante,
nonostante anch'esso abbia subito molte modifiche del suo
aspetto originario, un piccolo chiostro tra la Chiesa e la
Canonica; quest'ultima è la sede del locale Museo Civico, che si articola in varie sale.
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