ATTUALE SISTEMA DI PRODUZIONE DI ACQUA CALDA
SANITARIA
In tutte le stagioni l’acqua calda sanitaria
centralizzata viene prodotta da un sistema composto da una caldaia a gas propano
del tipo a condensazione unitamente ad un boiler da 200 litri che garantisce una
disponibilità costante di acqua a 60°.
La batteria di pannelli solari unitamente al sistema da 500 litri di
stockaggio dei flussi alimenta il predetto sistema a gas intercettando l’arrivo
dell’acqua fredda comunale. Già nel mese di febbraio, al giorno 5, abbiamo
potuto verificare con soddisfazione impulsi di acqua a 70° rivenienti dalla
batteria . con un innalzamento a circa 45° dell’acqua nel boiler n.5 (il
primo a sinistra nella foto sottostante);
Notare il posizionamento a terra della batteria, e non sul tetto, al fine di
minimizzare l’impatto visivo .
Nel ciclo stagionale inverno-estate il consumo
energetico di gas propano, teoricamente al massimo in inverno, tende a diminuire
sino ad arrestarsi del tutto in estate, grazie alla progressiva cessione di
calore da fonte solare all’acqua fredda comunale (circa 8° in inverno e
massimo 15° in estate).
Durante la bella stagione, quando è massimo il consumo di acqua calda
sanitaria, i flussi solari inibiscono l’entrata in funzione della caldaia a
gas ( a meno di sfavorevolissime e comunque temporanee condizioni metereologiche).
Come è noto, in inverno il rendimento dei pannelli solari diminuisce
sensibilmente, ma in azienda risultano disponibili consistenti flussi termici
provenienti dalla combustione del legname boschivo di leccio con il quale viene
alimentata una caldaia UniCal da 45.000 Kcal/h del tipo “a fiamma rovesciata”;
per alcune ore, soprattutto in assenza di un carico termico adeguato (per es.,
una temperatura esterna relativamente elevata), questi picchi termici si
disperderebbero in misura variabile attraverso il camino.
Abbiamo ritenuto opportuno “catturare” ed utilizzare questi flussi
eccedenti, stockandoli in inverno nel sistema da 500 litri, la cui capacità
termica solare risulta poco utilizzata a causa della bassa insolazione,
ricorrendo ad uno scambiatore di calore a piastre, unitamente ad un sistema di
elettrovalvole e termostati.
Per quanto concerne i pannelli solari, abbiamo constatato il loro
ottimo funzionamento a partire dal mese di febbraio sino verso la metà
di novembre; dopo tale momento la sfavorevole congiuntura delle
condizioni meteo, sovente perturbate, unitamente all'altezza del sole
sull'orizzonte e del basso numero di ore di insolazione, determina un
vero e proprio crollo delle performance di sistema.
Parafrasando un detto frequentemente citato in economia , "il
meglio è nemico del bene".
Intendo dire che la mia esperienza mi porta ad affermare che è poco
conveniente investire cifre, che possono diventare anche molto
significative, per incrementare di qualche punto il rendimento di
sistema. meglio rinunciare a tecnologie costose e performanti, per
ricercare l'energia solare quando abbonda e pertanto il suo sfruttamento
è economico, ovvero durante il periodo estivo. per il riscaldamento
invernale preferiamo suggerire il ricorso alle biomasse, e prima ancora,
al risparmio energetico.
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