La politica ambientale di torre doganiera trova nella
gestione delle problematiche energetiche una risposta coerente.
Abbiamo affiancato al preesistente impianto a legna a fiamma
rovesciata anche una caldaia a mais, parzialmente finanziata da EuroChianti
tale scelta è stata dettata da considerazioni di ordine micro e
macroeconomico, oltre, ovviamente, di carattere ecologico.
Partendo da queste ultime, affermiamo che la scelta di produrre
energia termica a mezzo di biomasse è stata determinata dalla
condizione essenziale di base che la tecnologia dovesse essere
co2-neutrale.
Le biomasse rappresentano un passaggio obbligato per quanto concerne
un riscaldamento invernale ad emissione zero di co2.
ma i costi di esercizio possono essere fortemente variabili, ed in
alcuni casi divenire quasi superiori al costo dei combustibili fossili.
Alla data di stesura del presente testo, il costo del pellet è
all'incirca pari al costo di esercizio del gasolio da riscaldamento.
Dal punto di vista macroeconomico, la scelta di privilegiare una
biomassa scaturisce dall'intento di attivare una filiera corta.
Del tipo : "dal produttore al consumatore", sottraendo
fatturato alle società petrolifere per darlo al contadino della porta,
pardon, del campo accanto (il quale, a sua volta, girerà una parte di
questo fatturato al suo venditore di trattori, di attrezzi agricoli, al
suo meccanico, al suo venditore di sementi e di fertilizzanti che a loro
volta daranno lavoro ad una moltitudine di altri soggetti....e tutto
questo, grazie alla nosta scelta di muoversi nell'ambito di un progetto
di sviluppo sostenibile.
Dal punto di vista microeconomico abbiamo optato per il mais per le
seguenti considerazioni : un kg. Di mais costa alla data del 25-10-2006
circa euro 0,18 ivato, pe rcui producendo circa 6250 kcal abbiamo un
costo per 1000 kcal pari ad euro ,,,,,, lo stesso calcolo sviluppato su
biomasse succedanee da origine alla seguente tabella.... Giudicate
voi---- |